Il Diamante Indiano
Trama
l colonnello John Herncastle, ex ufficiale dell'esercito britannico, al rientro in patria dall'India reca con sé la leggendaria Pietra di Luna, un diamante di colore giallo, da lui rubato nel 1799 durante l'assedio di Seringapatam. Secondo la tradizione il diamante adornava la statua di una divinità indiana.
Molti anni dopo, furioso nei confronti della sua famiglia, che lo ha messo in disparte, il colonnello nelle sue ultime volontà lascia il gioiello alla nipote Rachel, come regalo per il diciottesimo compleanno. In realtà il regalo dello zio espone Rachel agli attacchi dei guardiani della Pietra di Luna, un gruppo di tre bramini che, secondo la leggenda, si tramanda negli anni il compito di custodire la pietra e di recuperarla nel caso fosse rubata.
La vicenda principale comincia dopo la morte del colonnello Herncastle, nella primavera del 1848, in una villa inglese dello Yorkshire, raccontata in prima persona dal maggiordomo Betteredge, anziano servitore di lady Julia Verinder, una delle sorelle del colonnello e madre di Rachel.
Cacciatori di Diamanti
Trama
Johnny e Benedict, cresciuti insieme sulle montagne e nei deserti sudafricani, erano legati da un'amicizia profonda che sembrava destinata a durare per sempre. Ma quando il Vecchio mette le mani su un filone di diamanti che lo rende uno degli uomini più potenti del Sudafrica, tra i due fratelli scoppia un odio implacabile. Benedict è pronto a tutto pur di togliere di mezzo Johnny per poi impossessarsi dell'immenso impero del padre. Ma quando tutto sembra ormai perduto, Johnny sfida il fratello allo scontro finale: una battaglia all'ultimo sangue, un duello senza esclusione di colpi, una lotta per la vita.
I Diamanti sono per sempre
Trama
Il commercio internazionale di diamanti, che Fleming scoprì leggendo un lungo pezzo uscito nel 1954 sul "Sunday Times" a proposito di un traffico di preziosi fra New York e la Sierra Leone (gli stessi set del romanzo) , e poi dedicandosi quasi per un anno a ricerche e interviste negli Stati Uniti. A leggerlo bene, "I diamanti sono per sempre" è quindi una specie di reportage romanzesco, e una delle sorprese che ci riserva sono le maniacali descrizioni di bar, ristoranti, alberghi, motel, autostrade, deserti americani: polaroid estremamente nitide, che messe l'una accanto all'altra raccontano un sogno che poco a poco si trasforma in un incubo - ad aria condizionata. Poi arrivano le sorprese che in fondo ci aspettiamo, come i crudeli rituali e le infernali macchinazioni della malavita americana, ricostruiti con la demoniaca precisione cui Fleming ci ha abituato. Un quadro già complesso, ma quando entra in scena la Bond Girl più spiccia e sentimentale di tutte, Tiffany Case, le cose si complicano quasi troppo - persino per Bond.
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